La tecnologia sta diventando sempre più diffusa sia negli studi legali che negli uffici legali, la pratica della professione del legale sta iniziando ad essere trasformata in modo sostanziale dall’uso e dall’innovazione della tecnologia digitale. I progressi stanno rivoluzionando lo scenario competitivo complessivo, il ruolo dell’avvocato e dei legali in azienda si evolve di conseguenza. Gli sviluppi tecnologici nei servizi legali stanno interessando ogni aspetto della filiera: lo studio legale, l’ufficio legale aziendale, l’operazione in tribunale sino alla gestione dei documenti. Gestione della conoscenza, intelligenza artificiale, cognitive computing e blockchain sono tecnologie che stanno lasciando il segno in molti settori, compresi i servizi legali.
Il knowledge management sta diventando più diffuso negli studi legali e nei dipartimenti legali man mano che il processo diventa strutturato e articolato. I principali driver che portano all’adozione e all’uso di soluzioni e processi di knowledge management all’interno degli studi legali sono:
- Pressione sui costi: la gestione della conoscenza può essere utilizzata per lavorare in modo più efficiente per a) soddisfare le richieste dei clienti più velocemente b) diventare più economici nel fornire vari servizi c) liberare tempo da dedicare ad altre attività;
- Efficienza e coerenza: il processo di knowledge management strutturato trasversalmente su tutta l’organizzazione grazie a una soluzione digitale, aumenta l’intelligenza del singolo avvocato e consente la condivisione su richiesta del caso specifico di casi e pratiche realizzati da colleghi, rendendo possibile la produzione di forme, modelli, processi e procedure standard e coerenti, che aumentano ulteriormente l’efficienza dello studio legale.
- Flessibilità e reattività: il processo di knowledge management, così come descritto nei punti precedenti, facilita una maggiore flessibilità e reattività alle esigenze dei clienti garantendo che le giuste risorse siano distribuite al momento giusto nel modo giusto per affrontare le esigenze specifiche dei clienti.
In pratica, una rivoluzione copernicana.
Tramite l’intelligenza artificiale verranno elaborate e utilizzate le conoscenze per eseguire attività e scovare informazioni che possono aiutare a migliorare il processo decisionale.
La possibilità e la capacità di riutilizzare le risorse già sviluppate internamente – come i precedenti del caso, i risultati di una ricerca e le informazioni di contesto sul singolo caso – sono vitali per il successo di uno studio legale, di qualsiasi dimensione, dal piccolo studio sino alle Law Firms globali. Attraverso l’uso di sistemi di intelligenza artificiale gli avvocati potranno estrarre in modo più accurato ed efficiente i grandi volumi di documenti e informazioni situati in vari repository, in tanti cassetti virtuali che non si parlano, che non parlano, il cui contenuto specifico spesso lo conosce solo chi materialmente ci ha lavorato. Una volta un avvocato scherzando mi ha detto che gli studi legali sono le uniche organizzazioni dove i cespiti la sera escono dall’ufficio e non si sa se rientreranno il giorno seguente.
E’ probabile che nei prossimi anni la professione del legale e l’organizzazione dei servizi legali cambierà più di quanto è successo negli ultimi duecento anni.