Il 25 novembre Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato il Documento programmatico di bilancio per il 2023 (DPB) inviato alla Commissione europea e al Parlamento italiano. Il testo della manovra, della legge di bilancio, composto da 155 articoli, è arrivato alla Camera il 28 novembre. Si è così avviato l’iter di approvazione che dovrebbe concludersi entro il prossimo 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. I provvedimenti partono dal riferimento del quadro programmatico già definito nell’integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2022 e le misure contenute nella manovra di bilancio ammontano a quasi 35 miliardi di euro.

Come nella Nota di aggiornamento ritroviamo nella legge di bilancio i 21 miliardi di deficit aggiuntivo, dal 3,4% del pil previsto al 4,5% definitivo. Quasi tutto l’extra deficit sarà utilizzato per far fronte al caro energia, con l’intento di aiutare di più chi è stato maggiormente colpito dall’aumento dei costi.

La reazione dei mercati

In generale la manovra sembra ispirata da criteri di prudenza e di equilibrata valutazione dello scenario macroeconomico, con una previsione di crescita allo 0,6%. Il deficit primario, il deficit al netto degli interessi, si riduce di oltre un punto di pil rispetto al 2022, 4,5% anziché il 5,6% del preconsuntivo 2022. I mercati sembrano aver apprezzato l’impianto generale della manovra.

Se il disegno complessivo sembra in parte ricalcare i principi del precedente governo, operando in sostanziale continuità, pur aprendo a interventi di bandiera in controtendenza, ad esempio, rispetto a quanto pianificato nel PNRR, ciò che lascia un po’ perplessi è la quasi totale assenza della descrizione delle coperture.

L’articolo completo di Maurizio Carmignani è su Agenda Digitale